Sulla base di una proposta della Commissione Europea di dicembre 2020, il Parlamento ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno approvato, lo scorso marzo, una nuova legge sui servizi digitali con l’obiettivo di armonizzare le regole che vietano pratiche sleali da parte delle big tech. A fronte dell’inefficienza di lunghe indagini antitrust, Bruxelles sembra adottare per la prima volta un approccio ex-ante, impiegando uno strumento legislativo che agisca a monte e favorisca la tutela dei diritti digitali dei cittadini.
Una nuova legge sui servizi digitali: la proposta della Commissione
Lo scorso marzo, il Consiglio dell’Unione Europea a Presidenza francese e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo sul Digital Markets Act (DMA), la legge sui servizi digitali che, insieme al Digital Services Act (DSA), costituirà la base della futura regolamentazione delle aziende tecnologiche nell’Unione. Il pacchetto di misure trova fondamento nella proposta della Commissione Europea – adottata nel dicembre 20201 – di un regolamento volto a fronteggiare gli impatti negativi delle piattaforme che agiscono come “gatekeeper” digitali nel mercato unico. In particolare, la Commissione ha evidenziato la necessità di regole armonizzate che definiscano e vietino pratiche sleali da parte di piattaforme che acquisiscono il potere di operare in qualità di decisori privati, così come l’esigenza di un meccanismo di esecuzione basato su indagini di mercato, che garantisca inoltre l’aggiornamento degli obblighi previsti dal regolamento nella realtà digitale in continua evoluzione.2 Tale proposta si configura come una riforma particolarmente ambiziosa per lo spazio cibernetico europeo, fornendo inoltre un nuovo insieme di regole per tutti i servizi digitali – compresi i social media, i mercati online e altre piattaforme che operano nel continente. Di fatto, sulla base dei valori fondanti dell’Unione Europea, la Commissione ha elaborato una serie di norme a protezione dei consumatori e dei diritti fondamentali online, in favore di mercati digitali più equi e aperti per tutti.3 A tal proposito, secondo la proposta della Commissione, un codice moderno e applicabile in tutto il mercato unico promuoverà l’innovazione, la crescita e la competitività, e fornirà agli utenti servizi online migliori e affidabili; sosterrà inoltre l’espansione delle piattaforme di dimensioni più ridotte, delle piccole e medie imprese e delle start-up, fornendo loro facile accesso ai clienti nell’intero mercato unico, riducendo pertanto i costi di conformità. Al fine della preparazione di tale pacchetto legislativo, a partire dall’estate 2020 la Commissione ha portato avanti consultazioni con un’ampia gamma di attori e parti interessate, al fine di sostenere ulteriormente l’intenso lavoro di analisi e raccolta di dati inerenti a specifiche questioni che potrebbero richiedere un intervento a livello comunitario nel contesto della legge sui servizi digitali. Le consultazioni pubbliche hanno prodotto una risposta estesa da parte dell’intero spettro dell’economia digitale a livello globale.4
Digital Markets Act: cosa prevede il testo provvisorio
Il testo approvato (in via provvisoria) dai negoziatori di Parlamento e Consiglio si rivolge alle grandi imprese che forniscono i cosiddetti “core platform services”, più soggette a pratiche commerciali scorrette. Esse includono servizi di intermediazione online, social network e motori di ricerca con una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro o un fatturato annuo di 7,5 miliardi. Per essere designate come “gatekeepers”, tali società devono fornire servizi specifici come browser, messaggistica o social media e possedere almeno 45 milioni di utenti finali mensili nell’UE e 10.000 utenti aziendali annuali.5 Di fatto, tali piattaforme godono di una posizione radicata e duratura nel mercato interno e agiscono come importanti vie di accesso per gli utenti aziendali nel raggiungimento dei propri clienti: ciò permette dunque di agire come decisori privati e di fungere da “collo di bottiglia” tra imprese e consumatori, impedendo o rallentando la possibilità che il consumatore raggiunga servizi innovativi forniti da concorrenti. Esempi di tali pratiche includono l’uso sleale di dati da parte di aziende che operano su tali piattaforme, così come vincoli degli utenti in merito a specifici servizi, con forti limitazioni in caso di volontà di disdetta.6 Concretamente, il Digital Markets Act definirà soglie quantitative come base per identificare presunti gatekeeper più inclini a pratiche sleali, e proibirà tali pratiche richiedendo a tali imprese di mettere in atto in modo proattivo apposite misure che consentano a software di terze parti di interagire correttamente con i propri servizi.7 La Commissione Europea avrà il potere di condurre indagini di mercato mirate a valutare tanto la necessità di introdurre ulteriori regole per consentire il continuo adattamento delle norme e dei servizi al ritmo dei mercati digitali, quanto di designare le società come “gatekeepers” a seguito di peculiari valutazioni. Inoltre, a garanzia dell’efficacia delle regole introdotte, il testo normativo prevede l’imposizione di sanzioni per la non-conformità fino al 10% del fatturato totale globale dell’impresa. Per le trasgressioni ricorrenti, tali sanzioni possono comportare anche l’obbligo di adottare misure strutturali, inclusa la potenziale dismissione di alcune attività laddove non sia disponibile una misura alternativa altrettanto efficace per garantire il rispetto del regolamento.8 Il Parlamento ha poi assicurato che la combinazione di dati personali impiegati nello sviluppo di pubblicità mirata sarà autorizzata solo previo esplicito consenso dell’utente. Sono infine inclusi requisiti per consentire la libera scelta del proprio browser, assistente virtuale o motore di ricerca.9
Tra antitrust e legislazione: il DMA verso l’approvazione
In seguito alla finalizzazione tecnico-linguistica, il testo giuridico dovrà essere approvato dal Parlamento e dal Consiglio ed entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. L’approvazione finale, prevista per il 2023, concretizzerà un passo storico di Bruxelles nella regolamentazione delle grandi aziende tecnologiche: la legge potrebbe infatti costituire un fondamentale punto di riferimento per la difesa dei diritti digitali e per il controllo degli algoritmi che determinano i contenuti mostrati sui social network e, parallelamente, tramite i motori di ricerca. Similmente, l’accordo tra Consiglio e Parlamento pone in essere un quadro normativo determinante per la tutela dei cittadini europei in presenza di potenziali comportamenti illeciti online, prevedendo altresì un sistema sanzionatorio volto ad incrementarne l’efficacia.10 Sebbene sia stato accolto con scetticismo dai grandi colossi digitali, il Digital Markets Act rappresenta il primo tentativo dell’Unione Europea di agire a monte, utilizzando uno strumento legislativo al fine di fronteggiare lo strapotere delle grandi multinazionali della tecnologia – piuttosto che impegnarsi in incessanti indagini antitrust dai risultati spesso insoddisfacenti. Margrethe Verstager, capo dell’antitrust e commissaria europea, ha infatti chiosato come l’obiettivo della proposta legislativa della Commissione sia passare all’azione in modo rapido ed efficace prima che il comportamento abusivo abbia distrutto la concorrenza, così come il superamento di regolamenti ex-post, ancor più inefficienti per via della lentezza nell’accertamento della violazione. Rimane tuttavia il rischio che una normativa ex-ante possa risultare poco flessibile per la dinamicità del mercato digitale, limitando ulteriormente la competitività e l’innovazione europea.11
L’autrice Valentina Chabert garantisce l’autenticità del contributo, fatti salvi i riferimenti agli scritti redatti da terzi. Gli stessi sono riportati nei limiti di quanto consentito dalla legge sul diritto d’autore e vengono elencati di seguito. Ai sensi della normativa ISO 3297:2017, la pubblicazione si identifica con l’International Standard Serial Number 2785-2695 assegnato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.
1) Commissione Europea, Proposal for a Regulation Of The European Parliament And Of The Council on contestable and fair markets in the digital sector (Digital Markets Act), 15 dicembre 2020. Disponibile al link: https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/proposal-regulation-single-market-digital-services-digital-services-act_en.pdf .
2) Commissione Europea, Competition Policy, Digital Markets Act (DMA). Disponibile al link: https://ec.europa.eu/competition-policy/sectors/ict/dma_it .
3) Commissione Europea, Europe fit for the Digital Age: Commission proposes new rules for digital platforms, 15 dicembre 2020. Disponibile al link: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_20_2347.
4) Ibid.
5) European Parliament, Deal on Digital Markets Act: EU rules to ensure fair competition and more choice for users, Press Release, 24 marzo 2022. Disponibile al link: https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20220315IPR25504/deal-on-digital-markets-act-ensuring-fair-competition-and-more-choice-for-users#:~:text=The%20Digital%20Markets%20Act%20.
6) Commissione Europea, Europe fit for the Digital Age: Commission proposes new rules for digital platforms, op. cit. Disponibile al link: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_20_2347.
7) European Parliament, Deal on Digital Markets Act: EU rules to ensure fair competition and more choice for users, op.cit. Disponibile al link: https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20220315IPR25504/deal-on-digital-markets-act-ensuring-fair-competition-and-more-choice-for-users#:~:text=The%20Digital%20Markets%20Act%20.
8) Commissione Europea, Europe fit for the Digital Age: Commission proposes new rules for digital platforms, op. cit. Disponibile al link: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_20_2347.
9) European Parliament, Deal on Digital Markets Act: EU rules to ensure fair competition and more choice for users, op. cit. Disponibile al link: https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20220315IPR25504/deal-on-digital-markets-act-ensuring-fair-competition-and-more-choice-for-users#:~:text=The%20Digital%20Markets%20Act%20.
10) Ibid.
11) Bruzzone, Ginevra (2021). Verso il Digital Markets Act: obiettivi, strumenti e architettura istituzionale. Rivista della Regolazione dei Mercati, Giappichelli. Disponibile al link: http://www.rivistadellaregolazionedeimercati.it/Article/Archive/index_html?ida=234&idn=17&idi=-1&idu=-1.