L’Unione europea è, sin dalla sua nascita, promotrice di valori che contribuisco allo sviluppo socioeconomico, politico ed istituzionale degli Stati. Nel quadro del rispetto della tutela dei diritti umani, non soltanto all’interno dei propri confini, le Istituzioni europee si fanno garanti di sostegno e cooperazione alla Comunità internazionale. In particolare, così come disposto dall’Articolo 3 par.5 del Trattato di Lisbona (ex Art.2 del TUE): “Nelle relazioni con il resto del mondo l’Unione afferma e promuove i suoi valori e interessi, contribuendo alla protezione dei suoi cittadini. Contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo, all’eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani, in particolare dei diritti del minore, e alla rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto internazionale, in particolare al rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite1.”
Nel più ampio contesto di aiuto e sostegno alle realtà geograficamente lontane dai confini europei, l’Etiopia risulta essere uno dei principali partner della regione africana, avendo assunto un ruolo di leader nella promozione di valori necessari a garantire la stabilità multisettoriale dell’Africa orientale, soprattutto a seguito dell’ascesa al potere del Primo ministro Abiy Ahmed, impegnatosi nel riformare la politica etiope a favore di una maggiore tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
L’intervento europeo di aiuti all’Etiopia ammonta a 815 milioni di euro per il periodo 2014-2020, fermo restando il contributo di oltre 271,5 milioni di euro nel quadriennio 2015-2019 proveniente dal Fondo fiduciario di emergenza dell’Unione europea per l’Africa (di cui l’Etiopia è la principale beneficiaria)2.
A conferma di tale impegno, a seguito dell’incontro tenutosi a dicembre 2019 ad Addis Abeba tra la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la Commissaria per i Partenariati internazionali Jutta Urpilainen ed il Primo ministro Abiy Ahmed, la Commissione europea ha ribadito il suo supporto per la realizzazione della tanto attesa transizione democratica, politica e sociale dell’Etiopia e del più generale contesto africano, a seguito degli impegni profusi dal Primo ministro per raggiungere l’accordo di pace con l’Eritrea.
In particolare, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ci ha tenuto a congratularsi con l’Etiopia per il coraggio e la lungimiranza che hanno permesso la pace all’interno della regione, donando speranza e fiducia negli attori politici. Il forte sostegno che la Presidente ha promesso si è concretizzato nei fondi che sono stati predisposti per il Paese.
Sono stati stanziati 170 milioni di euro per finanziare le riforme necessarie, nello specifico sono stati previsti 100 milioni di euro da destinare alla struttura economica, garantendo lo sviluppo del settore infrastrutturale, fondamentale per l’accesso al commercio internazionale. Dei restanti fondi, cinquanta milioni saranno destinati allo sviluppo del settore sanitario per il triennio 2020-2022. L’obiettivo è di ridurre le disuguaglianze (anche nel contesto delle disparità di genere), migliorare la qualità della vita e garantire l’accesso ai servizi sanitari di base.
Gli ultimi venti milioni saranno equamente redistribuiti per incentivare l’imprenditoria, l’occupazione e gli investimenti sostenibili all’interno dell’Etiopia. Infine, si investe, grazie anche al puntuale contributo della Germania, per favorire la rendicontabilità e la trasparenza delle elezioni del paese, al fine di rafforzare il sistema tecnico-amministrativo del consiglio nazionale e promuovere il dialogo democratico con i partiti politici3.
Grazie al sostegno di cui ha goduto, l’Etiopia ha potuto promuovere una politica di liberalizzazione economica in particolare il settore dell’energia e delle telecomunicazioni, garantendo un’inversione di tendenza rispetto alla precedente politica protezionistica che vedeva lo Stato a tutela e controllo dell’economia4. La crescita economica ha permesso all’Etiopia di raggiungere elevati livelli di sviluppo, grazie alle riforme previste all’interno della sfera educativa e le politiche implementate per incrementare l’accesso ai servizi sanitari necessari. In particolare, ad oggi quasi tutta la popolazione etiope ha ricevuto un’educazione primaria, mentre il tasso di iscritti alla scuola secondaria, seppur ancora basso, è comunque incrementato del 20% rispetto al 2020. Anche l’aspettativa di vita alla nascita, dai 40 anni attesi nel 1980, ad oggi si attesta a livelli compresi tra i 65 e i 70 anni.
L’autrice Laura Perna garantisce l’autenticità del contributo, fatte salve le citazioni di scritti redatti da terzi. Le stesse sono riportate nei limiti di quanto consentito dalla legge sul diritto d’autore e vengono elencate di seguito. Ai sensi della normativa ISO 3297:2017, la pubblicazione in serie viene identificata con l’International standard serial number ISSN 2785-2695 assegnato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.
1)Trattato di Lisbona. 2009.
2) Commissione europea. L’UE rafforza la cooperazione con l’Etiopia. Comunicato stampa, 2019.
3) Ibidem.
4) InfoMercatiEsteri, Osservatorio economico. Politica interna (ETIOPIA).